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Formare operatori umanitari: concluso il training di Intersos
È arrivato alla fine il primo training organizzato dall’Asvi e coordinato da Intersos
svoltosi presso la Base di Pronto Intervento Umanitario (UNHRD) di Brindisi

ROMA (Italy) - Si è concluso il training, coordinato da Intersos, del Master in Humanitarian Operation in Emergencies, organizzato dall’Asvi (Scuola di formazione europea per i Manager del No profit). Formare operatori umanitari non è un compito semplice. Le zone di emergenza che richiedono l’ausilio delle organizzazioni internazionali sono sempre in aumento e questo richiede una costante preparazione di personale altamente qualificato.

Per la prima volta nella città di Brindisi, quest’anno, Intersos (Organizzazione umanitaria che si occupa di far arrivare beni di prima necessità nelle zone colpite da calamità naturali, guerre e conflitti) ha collaborato con l’Asvi nel formare dieci ragazzi attraverso un Master iniziato lo scorso dicembre.


Per cinque giorni questi futuri operatori si sono trovati a dover fronteggiare una “vera” emergenza umanitaria, a partire dall’aspetto logistico fino alla consegna pratica dei beni di prima necessità ai rifugiati. Simulazione ben riuscita grazie all’ospitalità della Base di Pronto Intervento Umanitario (UNHRD) di Brindisi che, per la sua location e i suoi equipaggiamenti, ha consentito di ricreare nel miglior modo possibile ciò che accade durante una missione. “I primi due giorni - spiega Lodovico Mariani, coordinatore del Master per conto di Intersos - si sono svolti in aula, dove abbiamo avuto modo di trattare argomenti riguardo la gestione del personale e l’organizzazione dello staff. Da martedì sera siamo entrati in simulazione: i ragazzi hanno ricevuto una telefonata riguardante un’emergenza nelle Filippine, dove era arrivato un tifone. In poche ore hanno dovuto organizzare una missione umanitaria da zero, e il giorno successivo hanno simulato la partenza e l’arrivo nella zona colpita dalla calamità”.

Nell'ultimo giorno, invece, i ragazzi hanno affrontato l’arrivo dei “beneficiari”, a cui hanno fornito aiuto e sostegno e hanno consegnato un voucher per la consegna dei kit di sopravvivenza.

Ricreare tali situazioni di disagio aiuta i futuri operatori umanitari a comprendere le possibili realtà che si dovranno trovare a gestire e imparare a coordinarle al meglio. Ecco perché, come spiega Mariani “la cosa davvero significativa è che questi ragazzi hanno avuto la possibilità, grazie alla base di Brindisi, di maneggiare i beni umanitari che normalmente vengono distribuiti, cosa che, purtroppo, non sempre è possibile”.

Una importante esperienza, quindi, che ha consentito al team in formazione di interagire anche con il personale della Base di Brindisi da sempre in lotta contro le maggiori avversità a carattere umanitario.
(Marika Del Zotti – Italia News Press Agency)


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