L'ozonoterapia
è una tecnica che viene utilizzate
da quasi 100 anni, veniva infatti
usata durante la Prima Guerra Mondiale per
curare le ferite agli arti grazie alla forza
disinfettante dell'ozono che evitava la cancrena.
Lo scopo di questa terapia è aumentare
la quantità di ossigeno introducendo
ozono nell'organismo: viene infatti proposta
per trattare molte patologie, anche se sulla
sua validità la comunità scientifica
è ancora divisa. I campi di applicazione
dell'ozonoterapia sono tanti e, tra le patologie
maggiormente curate, c'è l'ernia del
disco (o ernia discale), utile per diminuire
il dolore.
Per
comprenderne meglio le specificità
consultiamo l'espertissimo dr. Egidio
Gallo che applica questa terapia nel
Centro Fisiomed di Mesagne in Provincia
di Brindisi. Dr.
Gallo come e quando ha iniziato il percorso
applicativo dell'ozonoterapia?
"'Il gas che distrugge l’ernia
del disco', questo è il titolo
di un poster che ho trovato in una sala
dove si svolgeva un congresso sulla
protesi d’anca a Monaco, in Germania.
Preso dalla curiosità, ho conosciuto
l’autore del manifesto, il Dott.
Cesare Verga che mi ha dato delle delucidazioni
e invitato a dei corsi sull’argomento
che poi ho successivamente frequentato.
Intuendo le potenzialità terapeutiche
di questo gas, ho iniziato a
praticare questa metodica dal febbraio
del 1995, con risultati lusinghieri.
In sintesi - aggiunge l'illustre
clinico - si
tratta dell’ossigeno-ozono terapia,
una pratica capace di influire positivamente
su molti problemi fisici. |
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Quali
sono le principali affezioni che trovano utile
giovamento da questa terapia? "L’O3
è un gas molto instabile e reattivo
e deve essere usato immediatamente dopo il
prelievo. Le vie di somministrazione sono
svariate: sottocutanee, intramuscolari (piccola
auto-emotrasfusione), intrarticolari, insufflazione
rettale, endovena (nella grande auto-emotrasfusione),
topica. L’ozono può essere applicato
in dermatologia (herpes zooster, acne, cellulite),
medicina interna (epatopatie, Chron, artrite
reumatoide), cardiologia (cardiopatie ischemiche,
recupero post-infarto), oculistica (maculopatia
degenerativa), neurologia (cefalee tensive
e vascolari, depressione, ictus), ortopedia
(ernia del disco, artrosi, reumatismo articolare)
vascolare (ulcere: diabetiche,trofiche,post-flebite,
arteriopatia), malattie degenerative (sclerosi
multipla, SLA, Parkinson, demenza senile precoce),chirurgia
(complicazioni infettive), disbiosi intestinale
(colite, ulcera gastrica, stipsi, dismetabolismi).
Tutte queste patologie traggono beneficio
grazie agli effetti biologici dell’ozono."
Come abbiamo anticipato,
uno degli utilizzi più diffusi dell'ozonoterapia
è il trattamento dell'ernia del disco.
Una terapia che funziona e viene consigliata
in caso di terapie conservative quando cioè
l'ernia del disco è contenuta, ed è
sconsigliato l'intervento chirurgico, considerato
eccessivo. L'ozono, in questi casi, viene
di solito somministrato attraverso un'iniezione
a livello dei muscoli paravertebrali. Per
avere risultati significativi bisogna eseguire
almeno 10 sedute di pochi minuti.
Chi
si vuole sottoporre all'ozonoterapia deve
sapere che ci sono alcune controindicazioni.
"La
peculiarità dell’ozono, quindi,
è l’assenza di effetti collaterali,
se eseguita senza mala pratica"
- puntalizza il dr. Gallo e sanscisce precise
linee guida. "Per operare in completa
sicurezza è dunque, fondamentale
la somministrazione corretta, secondo
quanto indicato dalla società di ossigeno
ozonoterapia, e l’utilizzo di apparecchiature
idonee e certificate secondo legislazione.
Le uniche patologie che richiedono
l’astensione dall’ozono
sono l’ipertiroidismo
e il favismo, quest’ultima
solo nella pratica della grande autoemo-trasfusione.
Nella gravidanza è consigliabile
non praticarla.".