|
Scatta il licenziamento nei confronti del dipendente
dell'azienda che approfitta del permesso di cui alla
legge 104/1992, riconosciutogli per assistere la suocera,
per recarsi al mare in una località fuori regione,
mentre l'anziana viene lasciata a casa. La condotta
dell'uomo, inchiodato da un post sui social e dalla
relazione di un'agenzia investigativa, è ritenuta
grave e sintomatica di un chiaro abuso. Tanto si desume
dall'ordinanza n. 2743/2019 con cui la Corte di Cassazione,
sesta sezione civile, ha respinto il ricorso di un
uomo contro il licenziamento disciplinare intimatogli
dalla società datrice di lavoro. Per i giudici
di merito, la sentenza espulsiva risulta proporzionata
stante l'abuso e la gravità del comportamento
del dipendente. I permessi retribuiti, infatti,
possono essere richiesti al proprio datore di lavoro,
pubblico o privato, anche da parenti o affini entro
il II grado: figli, nonni, nipoti, fratelli, suoceri,
generi, nuore, cognati del soggetto disabile con lui
conviventi. |