Il
Giappone è relativamente giovane rispetto
alla nostra storia.
Dal 200 al 500 dc il Giappone importò dalla
Cina il Buddismo, la scrittura, la filosofia di
Confucio, le leggi e il tipo di governo che ben
presto divenne di
tipo feudale. Il capo supremo era l'imperatore,
ma il vero potere era detenuto da un gerarca militare
detto "Shogun" con un
seguito di "grandi e piccoli feudatari"
e mitici Samurai. Nel 1500 il paese
si chiuse ai commerci esteri rimanendo nel complesso
isolata. Nel 1854 gli Stati Uniti iniziarono delle
collaborazioni commerciali con il Giappone consentendo,
nel contempo, all'imperatore di sbarazzarsi dello
Shogun (vedasi il film "l'ultimo
samurai"). Inizia così
un periodo di grandi riforme che proiettano il Giappone
verso una cultura occidentale, facendolo divenire
ben presto un big dell'economia mondiale.
Il
Giappone è famoso per la sicurezza
che regna nelle strade delle sue città,
ma per comprendere quanto questa affermazione
sia reale, dovete avventurarvi nel paese stesso.
Le donne possono andare in giro da sole ovunque
a qualsiasi ora del giorno e della notte e
non è raro vedere bambini che prendono
da soli la metropolitana. I servizi di Polizia
sono efficienti e le città sono ben
controllate. Tutti gli abitanti o tanti viaggiatori
possono raccontare di quella volta che hanno
perduto il portafogli e la polizia lo ha riportato
al proprietario. Naturalmente, questo non
significa che potete dimenticare le regole
base della sicurezza. Il buon senso vale in
Giappone come in qualunque altro paese. Se
chiedete qualsiasi tipo di indicazioni, spesso
e volentieri troverete chi vi accompagnerà
per un buon pezzo di strada, oltre a riferirvi
indicazioni a voce. Un chiaro esempio di come
in Giappone la società metta al primo
posto il collettivo, a discapito dell’individuo
sia professionalmente che nella vita privata.
Un lungo tour che abbracci e comprenda almeno
alcune locations simbolo della magnifica e
millenaria cultura quali Tokyo, Kyoto, Monte
Fujii e Osaka. Un tour, quindi, che consenta
anche di vivere in prima persona le varie
esperienze di viaggi, accoglienza e vivibilità
che solo un paese al mondo come il Giappone
riesce ancora ad offrire. |
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Geisha,
letteralmente "persona esperta nelle
belle arti e nelle belle maniere",
è la donna più affascinante,
raffinata e colta del Giappone. La sua formazione
inizia già a 15 anni frequentando una
scuola specifica che la porterà a divenire
prima una "Maiko"
(danzatrice), giovanissima che studia per
divenire "Geiko"
Geisha. La professione, infatti, richiede
anni di severa preparazione per poter apprendere
numerose e nobili arti giapponesi: canto,
danze tradizionali, complessi rituali della
cerimonia del tè e lo shamisen, uno
strumento musicale a tre corde. La Geisha
non è da considerarsi una prostituta.
Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a
sua discrezione o come parte di una relazione
duratura. Attualemente in tutto il Giappone
rimangono non più di un migliaio di
Geisha la maggior parte delle quali vive ed
esercita a Kyoto. E nello
storico quartiere Gion, è ancora possibile
imbattersi in Geishe che vivono nelle Machiya,
le abitazioni tradizionali in legno, collegate
alla strada con stretti e caratteristici ponticelli. |
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L'Hanami,
"osservare i fiori", è il
tradizionale evento giapponese che celebra
l'arrivo della primavera, annunciato soprattutto
dai fiori di ciliegio (Sakura) che da metà
gennaio ad inizi maggio colora tutto il Giapppone
di rosa, consentendo belle serate all'aperto
(Yozakura) sfidando il freddo e pic nic la
mattina nei parchi. La fioritura è
annunciata dal Servizio Meteo nazionale con
una programmazione millessimata per tutte
le Prefetture del paese. L’hanami trova
origini nel periodo Nara (710-794), quando
nel paese del Sol Levante si diffuse la tradizione
di celebrare la bellezza dell'arrivo della
primavera. Esistono
più di 600 varietà di “ciliegio”
con colori dei fiori, che vanno dal bianco
candido al rosa più intenso, passando
per il ciclamino e arrivare al rosso porpora.
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Tokyo
capitale, con i suoi 13 milioni di abitanti, è
costituita di 23 distretti che comprendono 26 città,
5 cittadine e 8 comuni.
Per scoprire Tokyo occorre prima esplorare il cuore
di ogni quartiere, a partire dal centro della città
e quindi dal Palazzo Imperiale e da Ginza, il più
famoso quartiere commerciale di tutto il Giappone.
Il Palazzo imperiale, conosciuto
un tempo come il “Castello di
Edo”, è ancora circondato
dai profondi fossati scavati all’epoca della
sua costruzione ed è possibile visitarlo
solo due volte all’anno: il 2 gennaio e il
giorno del compleanno dell’Imperatore, ossia
il 23 dicembre. Il muro di cinta e le antiche torri
di guardia, portano tutte al Nijubashi
il ponte che conduce all’ingresso principale
e aperto al pubblico solo in occasioni speciali.
Nella zona ovest di Tokyo si trova il quartiere
Ginza, famoso in tutto il mondo
per l’eleganza dei negozi e lo sfavillio delle
insegne multicolori, era la residenza degli Shogun
"Signori della guerra".
Akihabara, il distretto dell’elettronica
più grande e famoso nel mondo, è stato
soprannominato ‘la Mecca degli
Otaku’, o anche detti fan dei
cartoni animati e dei video giochi con molti negozi
di manga e anime.
Se
volete fare un tuffo nella Tokyo di una volta, non
c’è nulla di meglio del quartiere di
Asakusa che resta una delle parti
meno caotiche della capitale dove ancora si incontrano
ragazze che passeggiano in kimono
e numerosi risciò in giro per le strade fiancheggiate
da vecchie case e botteghe che vendono articoli
tradizionali, dai kimono ai pettini fabbricati a
mano. Il Tempio Kannon di Asakusa,
attorno al quale si concentrano i negozietti e le
bancarelle, è il luogo ideale per fare incetta
di souvenir.
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Shibuya
è senza dubbio
una delle zone più dinamiche e conosciute
della città. Il quartiere è illuminato
da megaschermi, presenti su tutti i palazzi della
zona, e vi si trova una grande varietà di
negozi e ristoranti e love hotel. I giovani di Shibuya
si esprimono attraverso l'arte del
cosplay e la moda
ganguro, rendendo così il quartiere
ancor più colorato e particolarmente caratteristico.
Shibuya è conosciuta anche per la sua famosa
statua del cane Hachiko, tradizionale
punto di riferimento per gli appuntamenti dei giapponesi.
La storia di questo cane è particolare e
con il tempo ne ha fatto una sorta di simbolo della
città. Ogni giorno il cane Hachiko accompagnava
alla stazione di Shibuya il suo padrone e lì
lo attendeva fino al suo ritorno. Un giorno il padrone
morì, ma il cane continuò ad andare
ad attenderlo finché anche lui morì
d’inedia. La fedeltà di questo animale
colpì a tal punto i cittadini di Tokyo che
gli dedicarono un monumento.
A
Shinjuku, nella parte occidentale
e più moderna della città, i bar e
i locali notturni si affiancano ai grandi magazzini
e ai negozi in cui vi sarà proposto uno shopping
raffinato e sofisticato. Da non perdere il panorama
dal grattacielo Tokyo Metropolitan Government, la
Sede amministrativa del governo metropolitano di
Tokyo. Conosciuto anche con il nome di Tocho,
il bilding di tre torri si eleva fino a 243 metri
d’altezza. Al 45° piano delle
torri Nord e Sud, a 202 metri, sono
presenti due punti di osservazione
per apprezzare sia di giorno sia durante le ore
serali (totalmente gratuiti),
il paesaggio della capitale nipponica. L’osservatorio
Sud sarebbe meglio visitarlo di giorno
poichè offre la mappa dettagliata di molti
luoghi di interesse. L’osservatorio
Nord, invece, è il luogo ideale per apprezzare
al meglio il tramonto.
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Il
Monte Fuji, 3.776 metri di
altezza, è il simbolo più famoso
del Japan. I mesi ideali per visitarlo sono
luglio e fino al 28 agosto. L’area comprende
il distretto dei Cinque Laghi con escursioni,
gite in barca, pesca, campeggio o picnic.
È consigliabile coprirsi a strati,
in quanto la temperatura rimane sempre piuttosto
bassa con 5 gradi di media a luglio e i 6
gradi di media ad agosto. La scalata inizia
nel primo pomeriggio a partire dalla Quinta
Stazione, trascorrendo la notte nei rifugi
che si trovano vicino alla cima. La salita
riprende prima dell'alba, così da riuscire
ad assistere, intorno alle quattro e mezza
del mattino, allo spettacolo del sole che
sorge. Per la salita occorrono circa sei ore
mentre per la discesa tra le tre e le quattro
ore.
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Un
viaggio in Giappone non potrai mai più dimenticarlo
perchè ti segna irrimediabilmente.
Tutto è preciso, ordinato, scorrevole. Tutto
funziona, a partire dagli Shinkansen,
i cosiddetti "treni proiettile" che collegano
"fulmineamente" (si stimano ritardi
medi inferiori ai dieci secondi, ndr) l'intero
paese del Sol Levante. Ci si è accolti a
bordo con l'inchino del personale in guanti bianchi
così come avviene ad ogni passaggio nelle
vetture. Sulle banchine sono segnalati i numeri
dei vagoni e in quale punto esatto si ferma in modo
da sapere in anticipo dove fare la fila per salire.
I vagoni vengono puliti, sterilizzati e controllati
interamente ad ogni stazione hub, in 7 minuti prima
di far salire i passeggeri. I sedili sono comodamente
larghi e rotabili a 360° orientati sempre in
direzione della destinazione. Ci sono bagni orientali
e occidentali lucidi a specchio e uno spogliatoio
per ogni vettura.
Kyoto è stata la capitale del Giappone per
più di mille anni con le massime espressioni
dell’arte, della cultura, della religione
e delle idee. In proposito, è giusto
dire che ci sono più templi a Kyoto che chiese
a Roma. Oggi conta 1,5 milioni di residenti che
affollano dalla mattina alla sera le eccellenze
dei trasporti pubblici e le stazioni sempre pulite
e funzionali. In treno super-veloce
Shinkansen arriverete da Tokyo a Kyoto in 2 ore
e 40 minuti, mentre la città
si trova a 1 ora e 15 minuti dall’Aeroporto
Internazionale di Kansai ad Osaka.
Il Palazzo
Imperiale fu la residenza della famiglia
imperiale fino al trasferimento della capitale a
Tokyo nel 1869. Il palazzo è circondato da
un immenso parco, aperto al pubblico gratuitamente.
Il Castello Nijo fu costruito nel
1603 per fungere da residenza degli shogun
Tokugawa durante i loro soggiorni
a Kyoto e che hanno governato il Giappone per oltre
200 anni. All’esterno, affascinano il giardino
ed il fossato con i torrioni. A 20 minuti da Kyoto,
il Santuario di Fushimi-Inari-jinja
è uno dei più famosi santuari shintoisti
del paese. Attira l’attenzione soprattutto
per la presenza di innumerevoli piccoli torii
(una sorta di portico), offerti dai fedeli. Si trovano
sulla collina, formando un tunnel di 4 km di lunghezza
che porta dal tempio alla foresta circostante: un
tunnel realizzato con migliaia di torii
(porte) di colore rosso.
È
nella parte occidentale di Kyoto che si trova lo
sfavillante Tempio di Kinkaku-ji, o "Padiglione
d’Oro" che fu originariamente
la villa di riposo di uno shogun Ashikaga, generalissimo
del periodo Muromachi (1336-1573). Alla sua morte
fu trasformata in tempio. Un meraviglioso giardino
si estende davanti a questo padiglione ricoperto
con foglie d’oro.
Il
Tempio Sanjusangendo. La struttura
si trova nel distretto di Higashiyama.
La sala principale si estende per 120 metri e contiene
ben 1001 statue della dea della misericordia,
Kannon. Secondo la leggenda, la dea
avrebbe 1000 braccia e 11 teste, sebbene le statue
abbiano solo una testa e 42 braccia, scolpite in
legno di cipresso nel lontano XIII secolo.
Gion
è il quartiere dei divertimenti
ed ospita numerosissime Geishe
ed è il luogo ideale per scoprire il teatro
e le arti tradizionali giapponesi. I ristoranti
in stile antico, abbelliti da squisite decorazioni,
sottolineano l’atmosfera raffinata che l’intero
quartiere emana. Il miglior momento per assaporare
le arie di Gion, restano la sera dopo il
tramonto quando le stradine iniziano ad illuminarsi
grazie alle migliaia di lanterne. Questo è
uno dei quartieri di geishe più
tradizionali, dove le case antiche
ben conservate ricordano la Kyoto di una volta.
Potrete senza dubbio incontrare delle geiko
e delle maiko vicino alle tradizionali
sale da tè. Higashiyama è
il più bello quartiere di Kyoto.
Con i suoi templi, le tradizionali stradine, rappresenta
il vero gioiello della città. E’ pieno
di botteghe e negozietti di souvenir, dove è
possibile anche degustare le specialità culinarie
del Giappone. Sannenzaka e
Ninenzaka, si trovano proprio
sotto il Kiyomizudera Temple ed
è riuscito a conservare la propria anima
intatta. Il tardo pomeriggio è ideale per
ammirare l'uscita delle Geishe che vestite negli
eleganti abiti tradizionali, passeggiano lungo le
caratteristiche stradine lastricate oppure si recano
nelle eleganti sale da tea per allietare professionalmente
le serate.
La
Scuola targata Japan
- Secondo l’OCSE il Giappone è il primo
in classifica nella graduatoria dei dieci paesi
con gli studenti più intelligenti. L’anno
scolastico inizia nel mese di aprile e finisce nel
mese di marzo dell’anno successivo. Le vacanze
estive durano circa sei settimane e poi due settimane
di vacanza a Capodanno e altre due in Primavera
tra il vecchio e il nuovo anno scolastico. La
pedagogia nipponica, di base meritocratica,
punta essenzialmente sulla capacità di memorizzazione
e soprattutto di imitazione avendo come punto di
riferimento l’insegnante, figura di
massimo rispetto. Contano moltissimo gli
esempi e la pratica di vita, oltreché l’importanza
degli obiettivi da raggiungere ad ogni costo.
La vita nella scuola è un impegno totale.
Gli studenti, fin da piccoli, vivono l’istruzione
come fatto molto serio e viene loro insegnata l’autogestione:
dai sei anni in poi, vanno a scuola da soli
anche con la metropolitana e tornano a casa soltanto
dopo aver terminato le pulizie delle aule.
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Gli
studenti devono indossare l’uniforme
della propria scuola che ogni istituto
fornisce. Il modello indossato dai ragazzi
riprende lo stile classico con giacca e cravatta,
mentre quello indossato dalle ragazze riprende
lo stile marinaro. Indossare l’uniforme
significa rafforzare un senso di equità
e uguaglianza nei ragazzi, ma significa anche
rappresentare la propria scuola con
orgoglio. E un’usanza tipica
giapponese, è quella di togliere
le scarpe prima di entrare in casa o in particolari
edifici, e lo stesso vale anche nelle scuole!
Gli studenti, infatti, prima di entrare nelle
aule lasciano le scarpe in appositi armadietti
per poi indossare le pantofole da interno.
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Agli
studenti solitamente non è permesso portare
accessori (come piercing), unghie colorate, tatuaggi
o acconciature stravaganti. Alcuni, tuttavia, cercano
di personalizzare il proprio stile attraverso piccoli
accorgimenti, come portare la camicia sbottonata
(i ragazzi), accorciare le gonne, o scegliere un
particolare colore per i nastri, i fiocchetti e
le cravatte che portano con le uniformi.
Molti studenti frequentano speciali scuole private
serali o nei fine settimana per prepararsi agli
esami di ammissione all’anno successivo, per
cui non è infrequente che molti ragazzi,
ma spesso anche bambini di 6 o 7 anni, dopo
la scuola e le attività pomeridiane dei club,
prendano treni o metro per andare a ripetizione,
anche fino alle 11 di sera. Nelle scuole
medie e superiori esistono molti tipi di associazioni,
i cosiddetti club, ai quali gli
studenti partecipano dopo le lezioni, potendo scegliere
tra tante possibilità: atletica, baseball,
pallavolo ... , ma anche corsi di giardinaggio,
cucina, informatica, letteratura ... Solitamente,
ogni studente ha diritto a 45 minuti per
consumare il pranzo. In alcune scuole si
mangia nell’aula insieme agli insegnanti,
in altri istituti, invece, ci sono delle aree adibite
per il pranzo. Si mangia il bento portato da casa
o acquistato/preso alla mensa scolastica.
Alle scuole
elementari, il momento del pasto è anche
una lezione dove vengono insegnate ai bambini le
basi della nutrizione e l’importanza del cibo.
Inoltre, gli studenti e gli insegnanti sono responsabili
della pulizia della loro scuola (in Giappone non
esistono i bidelli). Ogni giorno, parte del tempo
viene destinata a questo compito. Ogni
classe è divisa in gruppi che, a turno, puliscono
l’aula, i corridoi, i bagni e altre aree comuni
della scuola. Alcune scuole hanno anche
delle aiuole che i ragazzi coltivano e di cui si
prendono cura.
La particolarità della loro lingua fa sì
che il livello sociale sia determinato anche dal
numero di ideogrammi conosciuti. I ragazzi
devono imparare la lingua inglese e predisporsi
a comprendere la cultura occidentale. Le
materie trattate nelle scuole giapponesi
includono: lingua giapponese e letteratura, arti
tradizionali giapponesi come shodo e haiku, matematica,
scienze, sociologia, musica, educazione fisica,
storia, arte, inglese, informatica e economia domestica.
Quest’ultima area di studio comprende una
serie di utili attività in cui si cimentano
ragazzi e ragazze, attività che vanno oltre
le sole lezioni di cucina o di cucito, ma che comprendono
anche lezioni di giardinaggio, gestione del budget
familiare, lavori di manutenzione. Lezioni di questo
tipo, molto pratiche, sono fondamentali
per insegnare ai ragazzi a diventare più
autonomi, responsabili e capaci di gestire
le loro vite presenti e future. La prima evidenza
è che l’educazione viene considerata
come mezzo di sviluppo nazionale e ascesa sociale.
Il
fenomeno del cosplay in Giappone.
La crescente passione per l’animazione
giapponese (Manga e Anime) nel mondo
ha fatto sì che anche l’arte
del cosplay trovasse degli appassionati ai
quattro angoli del globo. In Italia il fenomeno
è in crescita e nelle principali manifestazioni
dedicate al fumetto e all’animazione
si svolgono concorsi di cosplay. Chi pratica
il cosplay viene chiamato “cosplayer”,
ma in Giappone i cosplayer si definiscono
reiya o kosupure.
A Tokyo se ne trovano principalmente nei quartieri
di Akihabara e Harajuku
dove i
giovani si esprimono sia attraverso l'arte
del cosplay
che la moda ganguro,
rendendo così il quartiere ancor più
colorato e particolarmente caratteristico.
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Educazione
in Japan - La gentilezza e la proverbiale educazione
dei giapponesi è famosa in tutto il mondo,
ma non vi renderete conto di quanto lo siano fino
a quando non metterete piede in Giappone. Nonostante
le difficoltà linguistiche, un giapponese
non vi lascerà mai solo. Troverà il
modo di comunicare con voi, di indicarvi la via
o, semplicemente, vi accompagnerà direttamente
a destinazione (sperimentato di persona, ndr).
Ecco alcune semplici regole da rispettare: E' vietato
fumare per strada, per farlo si utilizzano delle
apposite zone. E' vietato mangiare camminando, se
ne avete necessità fatelo da fermi in un
angolino. Per la strada non esistono cestini, i
rifiuti vanno portati a casa e differenziati. In
pubblico sono vietate le effusioni amorose e i baci
struggenti. I tatuaggi sono malvisti e i turisti
sono pregati di coprirli; negli Onsen (piscine termali)
ai tatuati non è permesso l'ingresso. Nei
treni è buona educazione non parlare al telefono.
Non soffiarsi mai il naso in pubblico. Per non dare
fastidio, nei mezzi pubblici lo zaino non si porta
sulle spalle ed è buona norma parlare sottovoce.
Nei ristoranti (specie quelli economici) si libera
il tavolo appena terminato il pasto. Salutare chiunque
con un inchino e mai con il bacio sulle guance anche
perchè i giapponesi non amano il "contatto
fisico".
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La
cortesia dei giapponesi è genuina,
discreta e i sorrisi si sprecano in qualsiasi
circostanza. Gli inchini poi non sono da meno.
Ne esistono tre: 'Eshaku' che prevede una
inclinazione di 15 gradi,
riservato ai saluti meno formali, tipo tra
colleghi e per ringraziamenti (l'inchino
che i controllori di treno fanno al vagone
prima di uscirne fuori, ndr); Keirei
da 30 gradi, usato per saluti
più ossequiosi e per dimostrazioni
di gratitudine e verso i propri capi; Saikeirei
da 45 gradi, per le massime
manifestazioni di rispetto e per porgere le
proprie scuse. Una curiosa usanza prevede
che tutti si debbano inchinare all'imperatore
tranne ... gli insegnanti,
perchè "non ci sarebbero
imperatori senza insegnanti ..." |
In
Giappone non si usa dare mance. Nei ristoranti viene
servito un piccolo asciugamano arrotolato caldo
e umido (oshibori) col quale è possibile
lavarsi le mani prima di iniziare il pasto. E' educazione
porgere gli oggetti con entrambe le mani; è
un segno di rispetto che viene davvero molto apprezzato
dai giapponesi! Moltissime donne indossano i kimono;
passeggiano, vanno in ufficio o a fare la spesa,
come parte della propria vita quotidiana e della
propria cultura ... così come le Geishe ...
quindi, per fotografarle è bene chiedere
loro il permesso.
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Ma
quello che forse rende perplessi, è
la maniacale osservanza per tutto quello che
riguarda l'igiene. Ne sono
un esempio le "pantofole da wc":
nelle Toilet di case private, hotel
e locali pubblici, prima di entrare nei servizi
igienici bisogna indossare degli appositi
sandali o pantofole messe a disposizione all'ingresso.
Oppure il "Washlet"
ossia il WC tecnologico oramai diffusissimo
che attraverso pulsanti su un bracciolo aziona:
riscaldamento automatico della tavoletta
del wc, getto di acqua calda o fredda
"orientata verso più punti",
getto di aria calda per asciugare, pulizia
aromatizzata, sistema sonoro che simula
lo scarico per coprire "rumori molesti"
nei bagni pubblici. Un sistema che, però,
trova il top nella favolosa Singapore. >>> |
Per
accedere in Giappone fino
a 90 giorni di permanenza non serve il visto, oltre
sì. Gli standard degli hotel sono
uguali a quelli occidentali con l'accortezza di
scegliere sempre una sistemazione di alto livello.
A Tokyo è consigliabile il centralissimo
e prestigioso Keio Plaza Tokyo nel
quartiere di Shinjuku. A Kyoto
il centralissimo New Miyako è
una scelta vincente. Il Giappone ha quasi le dimensioni
dell'Italia (370mila kmq) ma ha più del doppio
di abitanti (128 milioni) e adotta un solo fuso
orario con 8 ore di anticipo rispetto all'Italia
e non adotta l'ora legale.
Il
paese del Sol Levante si raggiunge dai maggiori
aeroporti del mondo e tutte le compagnie aeree di
rilievo del pianeta hanno relazioni con Tokyo (aeroporti
Haneda e Narita), Kyoto (Osaka International Airport).
La capitale Tokyo è a 10mila km.
dall'Italia ed è raggiungibile con
voli diretti da Roma e Milano. Emirates,
ad esempio, ha due voli giornalieri da Dubai
a Tokyo e uno per Kyoto (Osaka). Facili
i trasferimenti interni con aerei e superlativi
treni Shinkansen (treno proiettile) puntuali al
secondo spaccato. Se
avete intenzione di viaggiare molto, la soluzione
ideale è la Japan Rail Pass:
una carta che vi consentirà di utilizzare
le ferrovie JR (Japan Railways) senza limiti di
chilometraggio. La carta può essere sottoscritta
solamente prima della partenza del proprio viaggio.
La
valuta del Japan è lo Yen (1 euro
= 128 JPY) e sono accettate tutte
le maggiori carte di credito del mondo: Amex,
Visa, Master Card. Diners.
Sanitariamente
all'avanguardia, il Giappone non riconosce
il SSN italiano e le visite/medicinali
sono da pagare in loco. Estremamente
consigliabile una Assicurazione sanitaria/viaggi
che copra tutti i rischi. La
corrente elettrica è a 100 V e 50-60
Hz e le prese sono a lamelle (vedasi
il servizio sulle "spine
e prese elettriche nel mondo")
e occorre l'adattatore. Internet
funziona eccellentemente e per il Wi-fi
le coperture cittadine sono numerose anche se in
molti noleggiano le Pocket Wi-fi.
Ambasciata
d'Italia a TOKYO: 2-5-4 Mita, Minato-ku Tokyo 108-8302,
Japan. Tel.: 0081 (0) 3 34535291 - Fax: 0081 (0)
3 34562319. Cell. di reperibilità per emergenze
attivo nelle ore di chiusura degli Uffici: 090 3908
1006 - E-mail: ambasciata.tokyo@esteri.it e consular.tokyo@esteri.it
- Sito web: www.ambtokyo.esteri.it
Si
ringrazia l'organizzazione di Guinnes
Travel per gli efficienti servizi resi
al team giornalistico.
(Indicazioni indipendenti non pubblicitarie - free
non-advertising review)
I migliori periodi per visitare il Giappone sono
la primavera e l'autunno, in particolare i mesi
di aprile e maggio e dopo settembre quando si riducono
le forti piogge ed il concreto pericolo dei Tifoni.
L'estate è vivamente sconsigliata
sia per gli assidui spostamenti dei 125 milioni
di giapponesi che per la calura e l'asfissiante
afa che colpisce indistintamente le maggiori
città.
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