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Giorgio Esposito

Viaggiare... è sognare, esplorare, scoprire. Giappone
Dalla scintillante Tokyo alla colta Kyoto senza snobbare il mitico Fujiama
Un reportage "embedded" raccontando tradizioni, città e cittadini del paese dei Samurai


ROMA (Italy) - Nei sogni dei viaggiatori di tutto il mondo, è al secondo posto dopo Stati Uniti e prima dell'Australia. Il Giappone affascina e conquista ben 25 milioni di appassionati l'anno e di questi 150mila sono italiani. Le ragioni? Si direbbe: visitarlo per credere! Un paese all'avanguardia in tutto ... dalla tecnologia alla sicurezza personale e alla vita sociale passando per benessere, istruzione, educazione, sanità, cultura ... Certo, le tradizioni mixate al modernismo la fanno da padrona ma è anche nel dna degli stessi giapponesi e si chiama "rispetto" per il collettivo, a discapito dell’individualismo. Un tour, quindi, che consenta anche di vivere in prima persona le varie esperienze di viaggi, accoglienza e vivibilità che solo un paese al mondo riesce ancora ad offrire.

Il Giappone è relativamente giovane rispetto alla nostra storia. Dal 200 al 500 dc il Giappone importò dalla Cina il Buddismo, la scrittura, la filosofia di Confucio, le leggi e il tipo di governo che ben presto divenne di tipo feudale. Il capo supremo era l'imperatore, ma il vero potere era detenuto da un gerarca militare detto "Shogun" con un seguito di "grandi e piccoli feudatari" e mitici Samurai. Nel 1500 il paese si chiuse ai commerci esteri rimanendo nel complesso isolata. Nel 1854 gli Stati Uniti iniziarono delle collaborazioni commerciali con il Giappone consentendo, nel contempo, all'imperatore di sbarazzarsi dello Shogun (vedasi il film "l'ultimo samurai"). Inizia così un periodo di grandi riforme che proiettano il Giappone verso una cultura occidentale, facendolo divenire ben presto un big dell'economia mondiale.

Il Giappone è famoso per la sicurezza che regna nelle strade delle sue città, ma per comprendere quanto questa affermazione sia reale, dovete avventurarvi nel paese stesso. Le donne possono andare in giro da sole ovunque a qualsiasi ora del giorno e della notte e non è raro vedere bambini che prendono da soli la metropolitana. I servizi di Polizia sono efficienti e le città sono ben controllate. Tutti gli abitanti o tanti viaggiatori possono raccontare di quella volta che hanno perduto il portafogli e la polizia lo ha riportato al proprietario. Naturalmente, questo non significa che potete dimenticare le regole base della sicurezza. Il buon senso vale in Giappone come in qualunque altro paese. Se chiedete qualsiasi tipo di indicazioni, spesso e volentieri troverete chi vi accompagnerà per un buon pezzo di strada, oltre a riferirvi indicazioni a voce. Un chiaro esempio di come in Giappone la società metta al primo posto il collettivo, a discapito dell’individuo sia professionalmente che nella vita privata. Un lungo tour che abbracci e comprenda almeno alcune locations simbolo della magnifica e millenaria cultura quali Tokyo, Kyoto, Monte Fujii e Osaka. Un tour, quindi, che consenta anche di vivere in prima persona le varie esperienze di viaggi, accoglienza e vivibilità che solo un paese al mondo come il Giappone riesce ancora ad offrire.

Geisha, letteralmente "persona esperta nelle belle arti e nelle belle maniere", è la donna più affascinante, raffinata e colta del Giappone. La sua formazione inizia già a 15 anni frequentando una scuola specifica che la porterà a divenire prima una "Maiko" (danzatrice), giovanissima che studia per divenire "Geiko" Geisha. La professione, infatti, richiede anni di severa preparazione per poter apprendere numerose e nobili arti giapponesi: canto, danze tradizionali, complessi rituali della cerimonia del tè e lo shamisen, uno strumento musicale a tre corde. La Geisha non è da considerarsi una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Attualemente in tutto il Giappone rimangono non più di un migliaio di Geisha la maggior parte delle quali vive ed esercita a Kyoto. E nello storico quartiere Gion, è ancora possibile imbattersi in Geishe che vivono nelle Machiya, le abitazioni tradizionali in legno, collegate alla strada con stretti e caratteristici ponticelli.

L'Hanami, "osservare i fiori", è il tradizionale evento giapponese che celebra l'arrivo della primavera, annunciato soprattutto dai fiori di ciliegio (Sakura) che da metà gennaio ad inizi maggio colora tutto il Giapppone di rosa, consentendo belle serate all'aperto (Yozakura) sfidando il freddo e pic nic la mattina nei parchi. La fioritura è annunciata dal Servizio Meteo nazionale con una programmazione millessimata per tutte le Prefetture del paese. L’hanami trova origini nel periodo Nara (710-794), quando nel paese del Sol Levante si diffuse la tradizione di celebrare la bellezza dell'arrivo della primavera. Esistono più di 600 varietà di “ciliegio” con colori dei fiori, che vanno dal bianco candido al rosa più intenso, passando per il ciclamino e arrivare al rosso porpora.


Tokyo capitale, con i suoi 13 milioni di abitanti, è costituita di 23 distretti che comprendono 26 città, 5 cittadine e 8 comuni. Per scoprire Tokyo occorre prima esplorare il cuore di ogni quartiere, a partire dal centro della città e quindi dal Palazzo Imperiale e da Ginza, il più famoso quartiere commerciale di tutto il Giappone. Il Palazzo imperiale, conosciuto un tempo come il “Castello di Edo”, è ancora circondato dai profondi fossati scavati all’epoca della sua costruzione ed è possibile visitarlo solo due volte all’anno: il 2 gennaio e il giorno del compleanno dell’Imperatore, ossia il 23 dicembre. Il muro di cinta e le antiche torri di guardia, portano tutte al Nijubashi il ponte che conduce all’ingresso principale e aperto al pubblico solo in occasioni speciali. Nella zona ovest di Tokyo si trova il quartiere Ginza, famoso in tutto il mondo per l’eleganza dei negozi e lo sfavillio delle insegne multicolori, era la residenza degli Shogun "Signori della guerra". Akihabara, il distretto dell’elettronica più grande e famoso nel mondo, è stato soprannominato ‘la Mecca degli Otaku’, o anche detti fan dei cartoni animati e dei video giochi con molti negozi di manga e anime.

Se volete fare un tuffo nella Tokyo di una volta, non c’è nulla di meglio del quartiere di Asakusa che resta una delle parti meno caotiche della capitale dove ancora si incontrano ragazze che passeggiano in kimono e numerosi risciò in giro per le strade fiancheggiate da vecchie case e botteghe che vendono articoli tradizionali, dai kimono ai pettini fabbricati a mano. Il Tempio Kannon di Asakusa, attorno al quale si concentrano i negozietti e le bancarelle, è il luogo ideale per fare incetta di souvenir.

Shibuya è senza dubbio una delle zone più dinamiche e conosciute della città. Il quartiere è illuminato da megaschermi, presenti su tutti i palazzi della zona, e vi si trova una grande varietà di negozi e ristoranti e love hotel. I giovani di Shibuya si esprimono attraverso l'arte del cosplay e la moda ganguro, rendendo così il quartiere ancor più colorato e particolarmente caratteristico. Shibuya è conosciuta anche per la sua famosa statua del cane Hachiko, tradizionale punto di riferimento per gli appuntamenti dei giapponesi. La storia di questo cane è particolare e con il tempo ne ha fatto una sorta di simbolo della città. Ogni giorno il cane Hachiko accompagnava alla stazione di Shibuya il suo padrone e lì lo attendeva fino al suo ritorno. Un giorno il padrone morì, ma il cane continuò ad andare ad attenderlo finché anche lui morì d’inedia. La fedeltà di questo animale colpì a tal punto i cittadini di Tokyo che gli dedicarono un monumento.

A Shinjuku, nella parte occidentale e più moderna della città, i bar e i locali notturni si affiancano ai grandi magazzini e ai negozi in cui vi sarà proposto uno shopping raffinato e sofisticato. Da non perdere il panorama dal grattacielo Tokyo Metropolitan Government, la Sede amministrativa del governo metropolitano di Tokyo. Conosciuto anche con il nome di Tocho, il bilding di tre torri si eleva fino a 243 metri d’altezza. Al 45° piano delle torri Nord e Sud, a 202 metri, sono presenti due punti di osservazione per apprezzare sia di giorno sia durante le ore serali (totalmente gratuiti), il paesaggio della capitale nipponica. L’osservatorio Sud sarebbe meglio visitarlo di giorno poichè offre la mappa dettagliata di molti luoghi di interesse. L’osservatorio Nord, invece, è il luogo ideale per apprezzare al meglio il tramonto.

Il Monte Fuji, 3.776 metri di altezza, è il simbolo più famoso del Japan. I mesi ideali per visitarlo sono luglio e fino al 28 agosto. L’area comprende il distretto dei Cinque Laghi con escursioni, gite in barca, pesca, campeggio o picnic. È consigliabile coprirsi a strati, in quanto la temperatura rimane sempre piuttosto bassa con 5 gradi di media a luglio e i 6 gradi di media ad agosto. La scalata inizia nel primo pomeriggio a partire dalla Quinta Stazione, trascorrendo la notte nei rifugi che si trovano vicino alla cima. La salita riprende prima dell'alba, così da riuscire ad assistere, intorno alle quattro e mezza del mattino, allo spettacolo del sole che sorge. Per la salita occorrono circa sei ore mentre per la discesa tra le tre e le quattro ore.

Un viaggio in Giappone non potrai mai più dimenticarlo perchè ti segna irrimediabilmente. Tutto è preciso, ordinato, scorrevole. Tutto funziona, a partire dagli Shinkansen, i cosiddetti "treni proiettile" che collegano "fulmineamente" (si stimano ritardi medi inferiori ai dieci secondi, ndr) l'intero paese del Sol Levante. Ci si è accolti a bordo con l'inchino del personale in guanti bianchi così come avviene ad ogni passaggio nelle vetture. Sulle banchine sono segnalati i numeri dei vagoni e in quale punto esatto si ferma in modo da sapere in anticipo dove fare la fila per salire. I vagoni vengono puliti, sterilizzati e controllati interamente ad ogni stazione hub, in 7 minuti prima di far salire i passeggeri. I sedili sono comodamente larghi e rotabili a 360° orientati sempre in direzione della destinazione. Ci sono bagni orientali e occidentali lucidi a specchio e uno spogliatoio per ogni vettura.


Kyoto è stata la capitale del Giappone per più di mille anni con le massime espressioni dell’arte, della cultura, della religione e delle idee. In proposito, è giusto dire che ci sono più templi a Kyoto che chiese a Roma. Oggi conta 1,5 milioni di residenti che affollano dalla mattina alla sera le eccellenze dei trasporti pubblici e le stazioni sempre pulite e funzionali. In treno super-veloce Shinkansen arriverete da Tokyo a Kyoto in 2 ore e 40 minuti, mentre la città si trova a 1 ora e 15 minuti dall’Aeroporto Internazionale di Kansai ad Osaka.

Il Palazzo Imperiale fu la residenza della famiglia imperiale fino al trasferimento della capitale a Tokyo nel 1869. Il palazzo è circondato da un immenso parco, aperto al pubblico gratuitamente. Il Castello Nijo fu costruito nel 1603 per fungere da residenza degli shogun Tokugawa durante i loro soggiorni a Kyoto e che hanno governato il Giappone per oltre 200 anni. All’esterno, affascinano il giardino ed il fossato con i torrioni. A 20 minuti da Kyoto, il Santuario di Fushimi-Inari-jinja è uno dei più famosi santuari shintoisti del paese. Attira l’attenzione soprattutto per la presenza di innumerevoli piccoli torii (una sorta di portico), offerti dai fedeli. Si trovano sulla collina, formando un tunnel di 4 km di lunghezza che porta dal tempio alla foresta circostante: un tunnel realizzato con migliaia di torii (porte) di colore rosso.

È nella parte occidentale di Kyoto che si trova lo sfavillante Tempio di Kinkaku-ji, o "Padiglione d’Oro" che fu originariamente la villa di riposo di uno shogun Ashikaga, generalissimo del periodo Muromachi (1336-1573). Alla sua morte fu trasformata in tempio. Un meraviglioso giardino si estende davanti a questo padiglione ricoperto con foglie d’oro.

Il Tempio Sanjusangendo. La struttura si trova nel distretto di Higashiyama. La sala principale si estende per 120 metri e contiene ben 1001 statue della dea della misericordia, Kannon. Secondo la leggenda, la dea avrebbe 1000 braccia e 11 teste, sebbene le statue abbiano solo una testa e 42 braccia, scolpite in legno di cipresso nel lontano XIII secolo.

Gion è il quartiere dei divertimenti ed ospita numerosissime Geishe ed è il luogo ideale per scoprire il teatro e le arti tradizionali giapponesi. I ristoranti in stile antico, abbelliti da squisite decorazioni, sottolineano l’atmosfera raffinata che l’intero quartiere emana. Il miglior momento per assaporare le arie di Gion, restano la sera dopo il tramonto quando le stradine iniziano ad illuminarsi grazie alle migliaia di lanterne. Questo è uno dei quartieri di geishe più tradizionali, dove le case antiche ben conservate ricordano la Kyoto di una volta. Potrete senza dubbio incontrare delle geiko e delle maiko vicino alle tradizionali sale da tè. Higashiyama è il più bello quartiere di Kyoto. Con i suoi templi, le tradizionali stradine, rappresenta il vero gioiello della città. E’ pieno di botteghe e negozietti di souvenir, dove è possibile anche degustare le specialità culinarie del Giappone. Sannenzaka e Ninenzaka, si trovano proprio sotto il Kiyomizudera Temple ed è riuscito a conservare la propria anima intatta. Il tardo pomeriggio è ideale per ammirare l'uscita delle Geishe che vestite negli eleganti abiti tradizionali, passeggiano lungo le caratteristiche stradine lastricate oppure si recano nelle eleganti sale da tea per allietare professionalmente le serate.



Osaka è la seconda città del Giappone. Oltre ad essere il fulcro degli affari nel Giappone occidentale, è stata al centro dello sviluppo culturale ed economico del Giappone per centinaia di anni, e l'area del Castello di Osaka offre attrazioni per apprezzare la storia giapponese, tra cui il Castello simbolo di Osaka del 1583. Alto 55 metri con 5 livelli e 8 piani. Varie parti del castello sono decorate e scintillanti in oro, come lo Shachi (mostro marino) sul tetto del livello più alto e la tigre sotto le ringhiere. Sebbene si trovi in una posizione molto urbana, i visitatori possono godersi la bella stagionalità dei fiori di ciliegio in primavera. La zona centrale del divertimento lungo la costa è invece dotata di un parco a tema, un acquario, una ruota panoramica e strutture sportive per il divertimento sia degli adulti che dei bambini.

La città di Osaka è in gran parte divisa in due aree: la zona di Umeda, chiamata "Kita" e l'area di Namba/Tennoji, conosciuta come "Minami". A seconda della destinazione, puoi viaggiare per la città utilizzando la metropolitana, che attraversa tutta la città, la JR Osaka Loop Line, che circonda i quartieri centrali, e altre ferrovie private che collegano in varie parti della città. Osaka è una "metropoli acquatica". Puoi vivere un'autentica esperienza a Osaka viaggiando sull'acqua su un vaporetto o su una crociera invece di utilizzare le strade, i treni o la metropolitana. Sicuramente vedrai un lato diverso della città. Sono disponibili anche taxi turistici. Osaka è una città con trasporti avanzati, permettendoti di goderti la visita viaggiando comodamente.

Se poi vuoi davvero goderti il Giappone, perché non provi un kimono. I kimono del tipo indossato quotidianamente dalle donne del periodo Taisho (1912-1926) o del primo periodo Showa (1930-1940) sono ora molto popolari tra le donne giapponesi alla moda. Leggermente diverso dal tradizionale kimono formale, il kimono antico ha un aspetto retrò-moderno con motivi audaci e colori adorabili, perfetto da indossare ogni giorno. Passeggia per Nakazaki-cho, dove gli eleganti kimono si adattano perfettamente alla scena. Puoi goderti la tranquilla atmosfera giapponese passeggiando per le antiche strade di Osaka e i suoi affascinanti vicoli. Suggerimenti: quando mangi indossando un kimono.


La Scuola targata Japan - Secondo l’OCSE il Giappone è il primo in classifica nella graduatoria dei dieci paesi con gli studenti più intelligenti. L’anno scolastico inizia nel mese di aprile e finisce nel mese di marzo dell’anno successivo. Le vacanze estive durano circa sei settimane e poi due settimane di vacanza a Capodanno e altre due in Primavera tra il vecchio e il nuovo anno scolastico. La pedagogia nipponica, di base meritocratica, punta essenzialmente sulla capacità di memorizzazione e soprattutto di imitazione avendo come punto di riferimento l’insegnante, figura di massimo rispetto. Contano moltissimo gli esempi e la pratica di vita, oltreché l’importanza degli obiettivi da raggiungere ad ogni costo. La vita nella scuola è un impegno totale. Gli studenti, fin da piccoli, vivono l’istruzione come fatto molto serio e viene loro insegnata l’autogestione: dai sei anni in poi, vanno a scuola da soli anche con la metropolitana e tornano a casa soltanto dopo aver terminato le pulizie delle aule.

Gli studenti devono indossare l’uniforme della propria scuola che ogni istituto fornisce. Il modello indossato dai ragazzi riprende lo stile classico con giacca e cravatta, mentre quello indossato dalle ragazze riprende lo stile marinaro. Indossare l’uniforme significa rafforzare un senso di equità e uguaglianza nei ragazzi, ma significa anche rappresentare la propria scuola con orgoglio. E un’usanza tipica giapponese, è quella di togliere le scarpe prima di entrare in casa o in particolari edifici, e lo stesso vale anche nelle scuole! Gli studenti, infatti, prima di entrare nelle aule lasciano le scarpe in appositi armadietti per poi indossare le pantofole da interno.

Agli studenti solitamente non è permesso portare accessori (come piercing), unghie colorate, tatuaggi o acconciature stravaganti. Alcuni, tuttavia, cercano di personalizzare il proprio stile attraverso piccoli accorgimenti, come portare la camicia sbottonata (i ragazzi), accorciare le gonne, o scegliere un particolare colore per i nastri, i fiocchetti e le cravatte che portano con le uniformi.

Molti studenti frequentano speciali scuole private serali o nei fine settimana per prepararsi agli esami di ammissione all’anno successivo, per cui non è infrequente che molti ragazzi, ma spesso anche bambini di 6 o 7 anni, dopo la scuola e le attività pomeridiane dei club, prendano treni o metro per andare a ripetizione, anche fino alle 11 di sera. Nelle scuole medie e superiori esistono molti tipi di associazioni, i cosiddetti club, ai quali gli studenti partecipano dopo le lezioni, potendo scegliere tra tante possibilità: atletica, baseball, pallavolo ... , ma anche corsi di giardinaggio, cucina, informatica, letteratura ... Solitamente, ogni studente ha diritto a 45 minuti per consumare il pranzo. In alcune scuole si mangia nell’aula insieme agli insegnanti, in altri istituti, invece, ci sono delle aree adibite per il pranzo. Si mangia il bento portato da casa o acquistato/preso alla mensa scolastica.
Alle scuole elementari, il momento del pasto è anche una lezione dove vengono insegnate ai bambini le basi della nutrizione e l’importanza del cibo. Inoltre, gli studenti e gli insegnanti sono responsabili della pulizia della loro scuola (in Giappone non esistono i bidelli). Ogni giorno, parte del tempo viene destinata a questo compito. Ogni classe è divisa in gruppi che, a turno, puliscono l’aula, i corridoi, i bagni e altre aree comuni della scuola. Alcune scuole hanno anche delle aiuole che i ragazzi coltivano e di cui si prendono cura.

La particolarità della loro lingua fa sì che il livello sociale sia determinato anche dal numero di ideogrammi conosciuti.
I ragazzi devono imparare la lingua inglese e predisporsi a comprendere la cultura occidentale. Le materie trattate nelle scuole giapponesi includono: lingua giapponese e letteratura, arti tradizionali giapponesi come shodo e haiku, matematica, scienze, sociologia, musica, educazione fisica, storia, arte, inglese, informatica e economia domestica. Quest’ultima area di studio comprende una serie di utili attività in cui si cimentano ragazzi e ragazze, attività che vanno oltre le sole lezioni di cucina o di cucito, ma che comprendono anche lezioni di giardinaggio, gestione del budget familiare, lavori di manutenzione. Lezioni di questo tipo, molto pratiche, sono fondamentali per insegnare ai ragazzi a diventare più autonomi, responsabili e capaci di gestire le loro vite presenti e future. La prima evidenza è che l’educazione viene considerata come mezzo di sviluppo nazionale e ascesa sociale.

Il fenomeno del cosplay in Giappone. La crescente passione per l’animazione giapponese (Manga e Anime) nel mondo ha fatto sì che anche l’arte del cosplay trovasse degli appassionati ai quattro angoli del globo. In Italia il fenomeno è in crescita e nelle principali manifestazioni dedicate al fumetto e all’animazione si svolgono concorsi di cosplay. Chi pratica il cosplay viene chiamato “cosplayer”, ma in Giappone i cosplayer si definiscono reiya o kosupure. A Tokyo se ne trovano principalmente nei quartieri di Akihabara e Harajuku dove i giovani si esprimono sia attraverso l'arte del cosplay che la moda ganguro, rendendo così il quartiere ancor più colorato e particolarmente caratteristico.

Educazione in Japan - La gentilezza e la proverbiale educazione dei giapponesi è famosa in tutto il mondo, ma non vi renderete conto di quanto lo siano fino a quando non metterete piede in Giappone. Nonostante le difficoltà linguistiche, un giapponese non vi lascerà mai solo. Troverà il modo di comunicare con voi, di indicarvi la via o, semplicemente, vi accompagnerà direttamente a destinazione (sperimentato di persona, ndr). Ecco alcune semplici regole da rispettare: E' vietato fumare per strada, per farlo si utilizzano delle apposite zone. E' vietato mangiare camminando, se ne avete necessità fatelo da fermi in un angolino. Per la strada non esistono cestini, i rifiuti vanno portati a casa e differenziati. In pubblico sono vietate le effusioni amorose e i baci struggenti. I tatuaggi sono malvisti e i turisti sono pregati di coprirli; negli Onsen (piscine termali) ai tatuati non è permesso l'ingresso. Nei treni è buona educazione non parlare al telefono. Non soffiarsi mai il naso in pubblico. Per non dare fastidio, nei mezzi pubblici lo zaino non si porta sulle spalle ed è buona norma parlare sottovoce. Nei ristoranti (specie quelli economici) si libera il tavolo appena terminato il pasto. Salutare chiunque con un inchino e mai con il bacio sulle guance anche perchè i giapponesi non amano il "contatto fisico".

La cortesia dei giapponesi è genuina, discreta e i sorrisi si sprecano in qualsiasi circostanza. Gli inchini poi non sono da meno. Ne esistono tre: 'Eshaku' che prevede una inclinazione di 15 gradi, riservato ai saluti meno formali, tipo tra colleghi e per ringraziamenti (l'inchino che i controllori di treno fanno al vagone prima di uscirne fuori, ndr); Keirei da 30 gradi, usato per saluti più ossequiosi e per dimostrazioni di gratitudine e verso i propri capi; Saikeirei da 45 gradi, per le massime manifestazioni di rispetto e per porgere le proprie scuse. Una curiosa usanza prevede che tutti si debbano inchinare all'imperatore tranne ... gli insegnanti, perchè "non ci sarebbero imperatori senza insegnanti ..."

In Giappone non si usa dare mance. Nei ristoranti viene servito un piccolo asciugamano arrotolato caldo e umido (oshibori) col quale è possibile lavarsi le mani prima di iniziare il pasto. E' educazione porgere gli oggetti con entrambe le mani; è un segno di rispetto che viene davvero molto apprezzato dai giapponesi! Moltissime donne indossano i kimono; passeggiano, vanno in ufficio o a fare la spesa, come parte della propria vita quotidiana e della propria cultura ... così come le Geishe ... quindi, per fotografarle è bene chiedere loro il permesso.

Ma quello che forse rende perplessi, è la maniacale osservanza per tutto quello che riguarda l'igiene. Ne sono un esempio le "pantofole da wc": nelle Toilet di case private, hotel e locali pubblici, prima di entrare nei servizi igienici bisogna indossare degli appositi sandali o pantofole messe a disposizione all'ingresso. Oppure il "Washlet" ossia il WC tecnologico oramai diffusissimo che attraverso pulsanti su un bracciolo aziona: riscaldamento automatico della tavoletta del wc, getto di acqua calda o fredda "orientata verso più punti", getto di aria calda per asciugare, pulizia aromatizzata, sistema sonoro che simula lo scarico per coprire "rumori molesti" nei bagni pubblici. Un sistema che, però, trova il top nella favolosa Singapore. >>>

Per accedere in Giappone fino a 90 giorni di permanenza non serve il visto, oltre sì. Gli standard degli hotel sono uguali a quelli occidentali con l'accortezza di scegliere sempre una sistemazione di alto livello. A Tokyo è consigliabile il centralissimo e prestigioso Keio Plaza Tokyo nel quartiere di Shinjuku. A Kyoto il centralissimo New Miyako è una scelta vincente. Il Giappone ha quasi le dimensioni dell'Italia (370mila kmq) ma ha più del doppio di abitanti (128 milioni) e adotta un solo fuso orario con 8 ore di anticipo rispetto all'Italia e non adotta l'ora legale.

Il paese del Sol Levante si raggiunge dai maggiori aeroporti del mondo e tutte le compagnie aeree di rilievo del pianeta hanno relazioni con Tokyo (aeroporti Haneda e Narita), Kyoto (Osaka International Airport). La capitale Tokyo è a 10mila km. dall'Italia ed è raggiungibile con voli diretti da Roma e Milano. Emirates, ad esempio, ha due voli giornalieri da Dubai a Tokyo e uno per Kyoto (Osaka). Facili i trasferimenti interni con aerei e superlativi treni Shinkansen (treno proiettile) puntuali al secondo spaccato. Se avete intenzione di viaggiare molto, la soluzione ideale è la Japan Rail Pass: una carta che vi consentirà di utilizzare le ferrovie JR (Japan Railways) senza limiti di chilometraggio. La carta può essere sottoscritta solamente prima della partenza del proprio viaggio. La valuta del Japan è lo Yen (1 euro = 128 JPY) e sono accettate tutte le maggiori carte di credito del mondo: Amex, Visa, Master Card. Diners. Sanitariamente all'avanguardia, il Giappone non riconosce il SSN italiano e le visite/medicinali sono da pagare in loco. Estremamente consigliabile una Assicurazione sanitaria/viaggi che copra tutti i rischi. La corrente elettrica è a 100 V e 50-60 Hz e le prese sono a lamelle (vedasi il servizio sulle "spine e prese elettriche nel mondo") e occorre l'adattatore. Internet funziona eccellentemente e per il Wi-fi le coperture cittadine sono numerose anche se in molti noleggiano le Pocket Wi-fi.

Ambasciata d'Italia a TOKYO: 2-5-4 Mita, Minato-ku Tokyo 108-8302, Japan. Tel.: 0081 (0) 3 34535291 - Fax: 0081 (0) 3 34562319. Cell. di reperibilità per emergenze attivo nelle ore di chiusura degli Uffici: 090 3908 1006 - E-mail: ambasciata.tokyo@esteri.it e consular.tokyo@esteri.it - Sito web: www.ambtokyo.esteri.it

I migliori periodi per visitare il Giappone sono la primavera e l'autunno, in particolare i mesi di aprile e maggio e dopo settembre quando si riducono le forti piogge ed il concreto pericolo dei Tifoni. L'estate è vivamente sconsigliata sia per gli assidui spostamenti dei 125 milioni di giapponesi che per la calura e l'asfissiante afa che colpisce indistintamente le maggiori città.

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